31/07/13

Michelangelo Buonarruoti - Leonardo da Vinci : una sfida mancata




Nel 1503 le autorità fiorentine indissero una gara per la decorazione interna del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sede principale del governo cittadino.
Al concorso parteciparono anche Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti, messi per la prima e unica volta a confronto diretto l’uno con l’altro. 
Risultati agevolmente vincitori delle prime selezioni, i due uomini si trovarono ben presto faccia a faccia per l’incarico finale, da stabilirsi tramite l’affresco preventivo delle pareti del Salone dei Cinquecento.


Fonte : http://guide.supereva.it/rinascimento/interventi/2010/04/leonardo-vs.-michelangelo 

Michelangelo Buonarruoti
Leonardo da Vinci


























Nel 1503 le autorità fiorentine indissero una gara per la decorazione interna del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sede principale del governo cittadino. L’iniziativa era opera del gonfaloniere Piero Soderini, che stava tentando - dopo il rovesciamento del regime mediceo nel 1494 - un’esperimento politico di tipo nuovo, modellato vagamente sull’esempio della Repubblica veneziana. Gli affreschi avrebbero dovuto quindi rinsaldare il sentimento patriottico del popolo fiorentino, rendendolo più vicino alla personalità carismatica del suo leader repubblicano.
 
Al concorso parteciparono anche Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti, messi per la prima e unica volta a confronto diretto l’uno con l’altro. Risultati agevolmente vincitori delle prime selezioni, i due uomini si trovarono ben presto faccia a faccia per l’incarico finale, da stabilirsi tramite l’affresco preventivo delle pareti del Salone dei Cinquecento: a Leonardo venne affidata quella di destra, con soggetto la battaglia di Anghiari del 1440, mentre Michelangelo ricevette quella di sinistra su cui rappresentare la battaglia di Cascina, storica vittoria di Firenze su Pisa nel 1364. Le dimensioni affidate ai due artisti erano praticamente le stesse (17 metri di larghezza per 7 di altezza).
Le aspettative sul duello erano altissime, vista la fama ormai internazionale di Leonardo e il carattere energico del giovane Buonarroti, deciso a farsi finalmente un nome nei circoli ufficiali della Repubblica fiorentina. Tra l’altro, i due uomini nutrivano una sincera antipatia l’uno per l’altro, dovuta a profonde differenze personali e stilistiche. Ed accettarono la gara solo dopo essersi assicurati posti di lavoro ben distinti, così da evitare possibili screzi o litigi. Leonardo si mise subito al lavoro nel Salone dei Cinquecento, mentre Michelangelo iniziò a stendere i suoi cartoni preparatori in una stanzetta dell’Ospedale dei Tintori di Sant’Onofrio, in collaborazione con l’allievo Bastiano da Sangallo.  

Sfortunatamente, però, nessuno dei due grandi geni rinascimentali riuscì ad ultimare il lavoro nell’arco di tempo assegnatogli: nel tentativo di utilizzare una nuova tecnica di asciugatura del colore, Leonardo finì infatti per distruggere il primo affresco della battaglia di Anghiari, rinunciando poi sconsolato a produrne un altro; Michelangelo invece rinunciò al concorso perchè chiamato a Roma da papa Giulio II, suo vecchio ammiratore, per contribuire al rinnovamento decorativo dei Palazzi Apostolici.
La sfida tra i due giganti della pittura italiana del XVI secolo finì dunque in un mesto pareggio a reti inviolate. Ed anche l’ambizioso progetto politico di Soderini ne risentì profondamente, accelerando la caduta del governo repubblicano nel 1512. Più tardi il Granduca Cosimo I de’ Medici affidò la decorazione definitiva del Salone dei Cinquecento a Giorgio Vasari, che riutilizzò i cartoni originali di Leonardo per consacrare le glorie militari del suo protettore. Ma il primo progetto leonardesco era chiaramente un’altra cosa, e il Vasari non poté riprodurne la straordinaria carica dinamica, ammirata persino da maestri del Seicento fiammingo come Pieter Paul Rubens.
 
Eppure, nonostante la sostanziale parità della risultato finale, c’è chi ancora oggi cerca di utilizzare il concorso del 1503 per stabilire chi sia “il migliore” tra Leonardo e Michelangelo. E’ il caso, ad esempio, dello scrittore inglese Jonathan Jones, celebre articolista del Guardian, che ha da poco pubblicato un volume sulla rivalità dei due geni rinascimentali, stabilendo infine che il vero vincitore sia Michelangelo, perchè comunque affermatosi alla corte papale in conseguenza dell’intensa attività fiorentina di quegli anni (contemporeaneamente ai cartoni per Palazzo Vecchio Buonarroti stava infatti anche realizzando il David, esposto al pubblico nel 1504). Ma è una tesi che lascia il tempo che trova, anche per via dei gravi problemi che il povero scultore fiorentino dovette affrontare nella Città Eterna (esaurimento nervoso, rapporti tempestosi col Papa, pagamenti irregolari ecc.). Mentre Leonardo continuò comunque ad essere altamente considerato sia in Italia che in Francia, dove passò gli ultimi anni della sua vita alla sontuosa corte di Francesco I, riverito quasi come lo stesso sovrano.
 
Senza contare che i cartoni pervenutici dei due affreschi originali svelano due stili completamente differenti, se non addirittura antitetici tra loro: la battaglia di Leonardo è tutta azione, dinamismo, drammaticità, mentre quella di Michelangelo è un meraviglioso studio di anatomia umana, ricco di corpi nudi splendidamente curati sin nel più piccolo particolare. E’ possibile fare una graduatoria comune di fronte a simili “variazioni sul tema”? E quali criteri sono veramente validi per un tale esercizio intellettuale? O non è forse tutto un giochino sterile, fatto apposta per farsi una reputazione sulle spalle di due autentici giganti, assolutamente incomparabili tra loro?
Ai posteri l’ardua sentenza…


Salone dei cinquecento, Palazzo Vecchio, Firenze. Leonardo avrebbe dovuto lavorare alla parete destra mentre Michelangelo a quella sinistra. Nessuno dei due, però, portò a fine l'impresa.


La battaglia di Anghiari oramai danneggiata di Leonardo che fine ha fatto? Sarebbe rimasta esposta per 50 anni, molti la videro tra cui Rubens che ne dipinse una copia. 
Adesso sarebbe nascosta sotto un dipinto del Vasari (vedere link). 



Tra Michelangelo e Leonardo non correva buon sangue ed erano acerrimi rivali.
Nel seguente video, dal minuto 6,00 in poi, viene narrato il famoso diverbio tra i due e l'esperimento fallito di Leonardo: